i luoghi comuni

“ABBIAMO IL METANO”: le esplorazioni della Saras hanno accertato la possibile presenza di idrocarburi nel sottosuolo di Arborea, ad una profondità elevata (circa 2800m) che non permette di affermare di che tipo e di che qualità essi siano. Un giacimento di metano puro non esiste e non può esistere. Nei giacimenti si trovano sempre una miscela di composti gassosi e liquidi formati principalmente da idrogeno e carbonio e contenenti in minore e variabile quantità anche prodotti ossigenati, azotati e solforati come l’idrogeno solforato (H2S), una sostanza che in determinate concentrazioni può rivelarsi altamente tossica.

“AVREMO IL METANO GRATIS”: non esiste alcun contratto che preveda sconti per la popolazione o le aziende di Arborea. In nessun paese in cui si trovano pozzi di trivellazione la popolazione usufruisce gratis dell’energia derivata dalle attività estrattive. La SarGas parla di risparmio energetico, non di sconto. È una legge economica basilare: se l’offerta aumenta, allora il prezzo probabilmente scende. Ma non è detto che la quantità sia elevata e, soprattutto, nessuno ha mai parlato di sconti per il territorio di Arborea.

“È SOLO UN POZZO ESPLORATIVO”: la SarGas s.r.l. parla di “POZZI”. Segno evidente che se venisse confermata la presenza di idrocarburi, l’intenzione è quella di moltiplicare il numero dei pozzi e, in caso si riveli necessario, procedere al trattamento di raffinazione direttamente sul posto. È praticamente impossibile che un giacimento possa essere sfruttato con un solo pozzo.

“CI SARÀ PIÙ LAVORO PER TUTTI”: è la stessa SarGas ad affermare “la fase di ricerca è quella meno ricca di quantità di lavoro, la fase realizzativa magari ne avrà un po’ di più, certamente una volta che i pozzi fossero perforati e produttivi il lavoro è prevalentemente un lavoro di manutenzione, di guardiania”. È scontato che le maestranze impiegate nel lavoro di trivellazione dovranno essere altamente specializzate e non potranno provenire dal territorio di Arborea, a meno che non si intenda affidare questo compito delicato a soggetti totalmente inesperti. Gli unici posti disponibili rimangono quelli per la vigilanza.

“NON CI SONO RISCHI PER SALUTE E AMBIENTE”: si corrono principalmente due rischi: la contaminazione delle falde acquifere (rischio evidenziato anche nella lettera inviata dal Ministero dell’Ambiente al Comune di Arborea) e la fuoriuscita di H2S, l’idrogeno solforato. L’idrogeno solforato è un gas altamente tossico che si trova sempre associato agli idrocarburi. Una piccola concentrazione nell’aria dello 0,1% può essere letale per decine di migliaia di persone. In tutto il mondo si predispongono fasce di protezione per l’attività di trivellazione e vengono studiati piani di evacuazione della popolazione. Vi sembra possibile convivere con un pozzo del genere a pochi passi da casa?

“SI TRIVELLA IN TUTTA ITALIA E NESSUNO DICE NIENTE”: la Regione Veneto ha presentato una proposta di legge per vietare trivellazioni di ogni tipo all’interno del proprio territorio. Esistono numerosi altri casi in cui le trivellazioni hanno rovinato interi territori. L’elenco è molto lungo, ci limitiamo a farvi alcuni nomi e vi invitiamo a controllare personalmente: la zona del Polesine, l’inquinamento delle falde in Basilicata, la costa Adriatica in Abruzzo e in Puglia, la contaminazione delle aree protette in Sicilia. È nostro dovere evitare che queste cose si ripetano ad Arborea.

“AD ARBOREA NON SI VUOLE IL METANO”: il Comitato non si oppone all’utilizzo del metano. Il Comitato si oppone alla trivellazione del territorio di Arborea. Il Comitato si oppone alla scelta folle di installare un impianto di estrazione nel mezzo dei campi agricoli e degli allevamenti che sono la base della nostra economia. Il Comitato si oppone e continuerà ad opporsi a questo folle progetto di distruzione della nostra comunità. I metodi alternativi di produzione di metano ci sono e vanno sfruttati. Perché non proseguire su quella strada?