E siamo a due. Dopo la richiesta di prospezione per ricerca di idrocarburi nel Mar di Sardegna presentata dalla società Schlumberger S.p.A. nei mesi scorsi – attualmente in fase di istruttoria e letteralmente sommersa da 373 documenti di osservazioni depositati presso il Ministero dell’Ambiente da cittadini ed enti locali sardi – nei giorni scorsi è stata presentata una seconda richiesta di prospezione per ricerca di idrocarburi per la “ZONA E”, ovvero l’area marina a ovest delle coste sarde tra il Mar di Sardegna e il Mar Balearico.
A presentare la richiesta per il permesso di prospezione “d2 E.P.-TG” – pubblicata sul Bollettino Ufficiale degli Idrocarburi n.7 del 31 luglio 2014 – è la TGS-NOPEC Geophysical Company ASA, società norvegese operante nel settore della ricerca ed estrazioni di idrocarburi.
L’area interessata è la stessa oggetto delle ricerche da parte di Schlumberger S.p.A.: 20.890 kmq che ricoprono interamente l’area delimitata dal Ministero dello Sviluppo Economico, a poche miglia dalle coste sarde e dal Santuario dei cetacei che proprio quest’oggi l’Unione Europea ha dichiarato di voler rilanciare con una parte sostanziosa dei 537 milioni di euro destinati dal Fondo UE per gli affari marittimi e la pesca.
Identica la zona, identiche le criticità. Prima tra tutte l’utilizzo della contestatissima tecnica di ricerca dell’air-gun.
Il Comitato No al Progetto Eleonora vigilerà sull’evolversi della procedura e terrà al costantemente informati i cittadini sardi, e invita già da ora tutti gli amministratori che si sono opposti al progetto della Schlumberger S.p.A. a fare altrettanto per questo nuovo tentativo di assalto alle coste sarde.
Sono con voi ,no al progetto Eleonora,ma vi dò un mio parere, trovate con Saras un progetto per l energie rinovabili non inquinati ,vedi parco eolico o una zona per un impianto mega fotovoltaico per produrre energia sia per voi in primis, e per terzi,con possibilità di creazione di posti di lavoro,tutto a norma di legge.Questo è un mio umile consiglio.Saluti Michele Deiana