CONFINDUSTRIA SARDEGNA COLPITA DA SINDROME PIBBY: AIUTATELI!

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Sabato 23 marzo Confindustria Sardegna ha acquistato due pagine sui principali quotidiani sardi per pubblicare un comunicato con l’esplicito obbiettivo di appoggiare il progetto di trivellazione del territorio di Arborea di Saras S.p.A.

Di fronte alla contrarietà che si allarga senza confini geografici, culturali, professionali e politici al Progetto di trivellazione della Saras, la Casa madre degli investitori industriali è consapevole della debolezza delle proprie ragioni, e decide dunque di aprire una potente campagna per arginare il fronte del NO che rischia seriamente di contagiare il Palazzo regionale, luogo deputato a decidere la fattibilità o meno del pozzo progetto.

Non potendo apertamente spingere l’acceleratore sul tema centrale – troppo impopolare parlare schietti di trivellazioni – la Confindustria confeziona un appello a tutto. La Sardegna soffre per i costi dell’energia. Giusto. Ma nell’isola si produce energia più di quanta se ne consumi, e a fronte di questo i costi continuano a essere insostenibili. In un regime davvero concorrenziale, se l’offerta supera la domanda si agisce sulla riduzione del prezzo per agevolare il punto di equilibrio del mercato.

Ma in Sardegna esiste una società che si chiama Sarlux ed è direttamente controllata dalla Saras – per dirla tutta lo stabilimento Sarlux si trova all’interno della raffineria di Sarroch – che agisce al di sopra del libero mercato nella fornitura e gestione dell’energia, detenendo la priorità di vendita dell’energia prodotta e usufruendo degli incentivi Cip6 per l’utilizzo di fonti assimilate alle rinnovabili, pur trattandosi di scarti della raffinazione del petrolio. La Sarlux opera dunque in un regime di quasi-monopolio, costringendo i sardi ad acquistare e utilizzare la sua energia, che può essere immessa nel mercato in qualsiasi momento, ad un prezzo ampiamente superiore a quello di mercato.

Confindustria invita poi a sviluppare le infrastrutture “tenendo conto dei cambiamenti in atto” tra cui la “riduzione della domanda”: cioè sarebbe come auspicare uno sviluppo della rete stradale “tenendo conto della riduzione del traffico”.

Non dice però il comunicato di Confindustria che è proprio il sistema industriale a consumare la maggior parte dell’energia prodotta in Sardegna – il 48%, contro un misero 2% di consumi delle imprese agricole – e che proprio quelle industrie che sono state impiantate in Sardegna dagli anni ’60 ad oggi sono causa di quella crisi strutturale che viviamo ancora oggi, sia dal punto di vista occupazionale che dal punto di vista ambientale ed energetico. Perché non dire, ad esempio, che con la chiusura dell’ALCOA il fabbisogno energetico dell’isola è calato del 20%? Forse non conviene far filtrare queste notizie all’associazione degli industriali? Forse è dura ammettere che quel modello di sviluppo industriale da loro sponsorizzato si è rivelato totalmente fallimentare?

Nelle righe successive si arriva al cuore del messaggio: si auspica “lo sfruttamento delle risorse del sottosuolo su base regionale” “per ridurre i prezzi per imprese e cittadini”. Al punto successivo, ci si affretta a sottolineare l’esigenza di un equilibrato utilizzo delle fonti rinnovabili per “ridurre la nostra dipendenza energetica” e per questo si dovrebbe dare “un deciso impulso al loro sfruttamento”.

Insomma sfruttamento a 360°, che si tratti di rinnovabili o fossili il messaggio pare essere che esiste un’isola da mungere, in una meravigliosa miscela di sole e metano, vento e idrocarburi.

Ci opponiamo a una visione che sostenga la produzione energetica a prescindere dai costi ambientali, specie quelli che andrebbero a debito delle future generazioni. Questo l’hanno capito tutti, per fortuna.

La sindrome NIMBY non ha niente a che vedere con la battaglia che da 18 mesi portiamo avanti. Piuttosto sono i dirigenti di Confindustria Sardegna – di cui Saras S.p.A. è la principale associata – ad essere colpiti da sindrome PIBBY: Put In Blacks’ Back Yard (Mettilo nel giardino del nero). Ovvero quella tendenza per cui tutti progetti di dubbio impatto ambientale ed economico devono essere sviluppati nei quartieri neri delle città e, in questo specifico caso, in Sardegna, che altro non è che il quartiere nero dell’Italia.

Lo dimostrano anche le dichiarazioni del Presidente di Confindustria Alberto Scanu, il quale auspica l’utilizzo in Sardegna della tecnica estrattiva del fracking, tralasciando totalmente gli enormi costi ambientali, sanitari e sociali che l’utilizzo del fracking ha comportato e ancora comporta in diverse parti del mondo.

Non ci faremo imporre nessun modello di sviluppo che sia in competizione con quello già esistente nel nostro territorio. Non siamo contrari al progresso, siamo contrari all’imposizione di un modello di progresso che si è già rivelato fallimentare e adatto soltanto a soddisfare gli interessi di industriali che hanno fatto fortuna grazie a corposi finanziamenti pubblici.

Il futuro di Arborea lo decideranno i suoi abitanti, non Confindustria Sardegna.

 

4 risposte a “CONFINDUSTRIA SARDEGNA COLPITA DA SINDROME PIBBY: AIUTATELI!

  1. sarà una strada piena di mine. funziona sempre così quando ci si trova davanti un nemico potentissimo e soprattutto ricchissimo.
    nella vita bisogna solo sperare che nel territorio che si ama, sotto la terra che ti ha sempre dato da mangiare, non ci sia una fonte di energia da estrarre, perchè nascono addirittura guerre tra Stati per motivi di energia (petrolio e simili), figurarsi quando la fonte di energia è a portata di mano. ebbene, quando si dà l’ok per sfruttare la fonte di energia, è lì che comincia un inferno.
    all’inizio si forma il comitato, la gente del luogo o della zona è interessata ad agire per la difesa del proprio interesse. pian piano inizia il brutto, con molta calma cioè l’impresa,a piccoli passi, organizza la controffensiva. In questo caso ha già in tasca l’ok della regione, e non è poco,anzi. ora inizierà il bello. approfittando della crisi, inizieranno a promettere posti di lavoro per i locali nelle poche assemblee pubbliche che concederanno. vi prometteranno sconti in bolletta, assunzioni, altro. poi chiameranno esperti che vi parleranno degli enormi vantaggi, vi diranno che siete fortunati ad avere una risorsa nel sottosuolo. poi partiranno le associazioni di categoria, anzi sono già partite vedo, inizieranno a convincere gli iscritti locali a fare propaganda sul territorio, compreranno pagine sui giornali e si faranno intervistare in tv…è una cosa graduale, ma sarà sempre più pressante. a me ancora sorprende che i giornali vi dedichino spazio, ma forse sono io pessimista. Cappellacci è compagno di Zuncheddu, quindi Unione Sarda e Videolina vi abbandoneranno. La Nuova Sardegna è una voce di molti esponenti del PD, che ora magari qualche appoggino ve lo danno, per consenso sia chiaro, perchè poi abbandoneranno il campo. Date solo un’occhiata a ciò che è avvenuto con mister Cabras nominato alla Presidenza della Fondazione Banco di Sardegna, poi tutto annullato, per capire quanto siano onesti i rappresentanti del centrosinistra sardo, dove ci sono soldi quelli vanno, e Moratti è un uomo potente con molti rapporti, è banale rammentarlo.
    Insomma, pian piano queste operazioni mediatiche scaveranno il vostro gruppo, dal cerchio meno impegnato e più influenzabile cercheranno di giungere poi al nucleo più radicale. molti abbandoneranno il campo, sono coloro che non hanno un’idea solida ed è facile fargli cambiare casacca.
    Così, farete tante altri incontri voi, altre manifestazioni, andrete persino in Regione giustamente.
    Ad Arborea a un certo punto inizieranno ad arrivare gli addetti agli impianti, li vorranno montare ma la prima volta non ci riusciranno, perchè voi glielo impedirete. così, dalla seconda volta arriveranno ben scortati, ma anche lì vi opporrete. dalla terza volta arriveranno ancora più scortati, però innanzitutto alcuni di voi non potranno presenziare perchè il loro mezzo è stato bloccato dalla polizia nel paese di origine dal quale dovevano partire per giungere ad Arborea. Altri saranno già stati denunciati per oltraggio a pubblico ufficiale ed associazione a delinquere, o istigazione a delinquere. Altri saranno stati segnalati già al Tribunale dei minori perchè nel secondo giorno delle proteste si erano permessi di portare con sè i propri figli per protestare e ciò non è permesso.
    Insomma, la legge sarà usata dall’apparato repressivo per disincentivare altri a fare come i pochi che si erano con forza opposti, per dare l’esempio insomma.
    Hanno tutto: politici dalla loro parte, associazioni di categoria, giornalisti, telegiornalisti, pagine intere sui giornali e su internet, una forza mediatica enorme, hanno abilità comunicative eccezionali, possibilità di do ut des, leggi dalla loro parte, autorizzazioni date da politici contro cui non ci si può scontrare perchè lì interviene l’apparato giudiziario. e poi quello di polizia. hanno tutto.
    Guardate per la TAV. ma ciò anche per altre operazioni sui territori.

    perchè scrivo ciò?
    per dirvi che non è una passeggiata, è un inferno, e già da ora si vede chi resta sul vago tra i politici, come Diana, chi resta sul vago vuol dire che non è con voi, sia chiaro. Chiedete a Cappellacci, che un mesetto fa quando è arrivato l’emiro del Qatar per comprarsi enormi porzioni di Costa Smeralda e costruirci hotel inutili e un kartodromo, gli ha sbavato dietro come fosse un Salvatore della patria.

    Siate forti ed uniti, è un nemico fortissimo, uno tra i più forti in Italia, dispone di “armi” potentissime, e lo fa per lavoro ricordatevelo, ogni mossa che fa è studiata, ogni azione è studiata bene, perchè vuole arrivare a ottenere le ricchezze che ne deriveranno. tutto il tempo che usa lo usa per fare questo genere di cose, e chi agisce è ben pagato e preparatissimo.

    spero non siano troppi ad abbandonare il campo nel momento del vero bisogno, perchè questo è solo l’antipasto. poche volte il popolo prevale su altri interessi privati, spero che questo sia uno di quei pochi casi, siate come fratelli non fatevi fregare dai canti delle Sirene.

    • Diciamo che questa cosa mi ha molto colpito. Non sapevo che in Italia vi fossero dei personaggi litici che piuttosto chje guardare al tornaconto della nostra bellissima Sardegna pensa probabilmente solo al suo. Queste persone sono state elette. Mi auguro che qualcuno si ravveda e si corregga. L’unico sfruttamento che si può fare della nostra Isola è sfruttarla dal lato turistico. Di cose belle e interessanti da vedere non ne mancano. E’ una regione che per bellezza ci è invidiata da tutti. Mi piange il cuore. IO che che sono emigrata tantissimi anni fa, e “guardacaso sono proprio del posto” sapere che se i miei conterranei non ce la fanno con le firme a fermare questo “Progetto Eleonora” (chissà perchè l’hanno proprio chiamato così. Se lei dovesse capire questa grande DONNA ELEONORA D’ARBOREA, LEI CHE HA FATTO TANTO PER LA SUA ISOLA E LA DIFESA, PENSO CHE SI RIBALTEREBBE NELLA TOMBA) mi angoscia perchè la porzione che andrebbero a toccare sono una tra le più belle e a cui io sono sentimentalmente legata.
      Penso che certi personaggi dovrebbero andare a trivellare magari nel loro snobbissimo salotto o anche nei suoi parchi.
      Condivido appieno ciò che è stato scritto dal sig. Fabio Argiolas speriamo che i Sardi tengano duro e non si lascino sfruttare come se la nostra TERRA fosse una TERRA DI CONQUISTA.
      LIVIANA MUGITTU

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